In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

domenica 1 novembre 2015

Soldato BIASUTTI Pietro



123° Fanteria Brigata Chieti

Nato a Lume il 2 Luglio 1895
Morto l'11 Agosto 1916 a Turriacco presso l' Osp. 85  per ferite da combattimento
Sepolto a ----------



Note Storiche:

il 123° Fanteria Brigata Chieti nei giorni di Agosto 1916, prese parte alla VI^ battaglia dell'Isonzo, a disposizione della 31^ Divisione XIII° Corpo D'Armata.
Il XIII° C.A. fronteggiava la linea da quota 164 fino a Quota 118 Monte Sei Busi esclusa.
La Brigata Chieti, il giorno 8 Agosto inizio della VI^ battaglia aveva in linea il I° e il II° battaglione del 123° Fanteria e il III° era di riserva a Redipuglia, fronteggiando la Quota 112 a est di Redipuglia.
Mentra l'intero 124° reggimento era di riserva a Turriacco. sede anche del Comando della 31^ Divisione.

Tratto dal Diario del 123° (USSME) :
8 Agosto 1916
Il tiro delle nostre bombarde e d'artiglieria è diretto alla demolizione dei presunti appostamenti di mitraglitrici. Il tiro intermittente durante tutta la giornata raggiunge sovente gli obbiettivi, senza potersi verificare i danni reali. Nel pomeriggio, alle ore 18, denunciandoli la ritirata del nemico, una pattuglia con il Sergente De Bonanno esce per assicurarsene.
Fatta segno a vivo fuoco nemico falcia uno dei suoi nel terreno.
Durante la notte viene effettuata un'azione dimostrativa, il nemico dimostra il suo orgasmo e il suo vivo all'arma con il getto continuo di razzi e soprattutto col fuoco intenso di mitragliatrici e fucileria e bombe. Comunque pattuglie lo tormentavano tutta la notte, le più notevoli furono quelle guidate dall'Aspitante Acqua e dal Sottotenente Di Roberto che con 15 uomini riesce ad irrompere in direzione dell'approccio XII, facendo due prigionieri. Uno dei due prigionieri e poi ucciso dal fuoco degli Austriaci, nel ritorno. I nostri hanno avuto 7 uomini dispersi, certamente uccisi.
Perdite: Truppa Uccisi 1 ; Feriti 11, Dispersi 7.

Nei giorni successivi gli Austriaci  cominceranno il ritiro da queste linee sino a Doberdò e sul Crni Hrib dove i reparti della Brigata Chieti si scontrerranno dal 10 Agosto 1916, con le ultime resistenze di difesa Austriaca, prima di arrivare sul Vallone di Gorizia fronteggiando le due quota 208 Nord e 208 Sud.
Molto probabilmente in questi giorni di avanzata fu ferito in modo grave il soldato BIASUTTI, dove poi cesserà di vivere all'Ospedaletto nr.  85 di Turriacco l'11 Agosto 1916.


Mappa (Ussme) con lo schieramento del XIII° Corpo d'Armata al mattino dell'8 Agosto 1916:





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